lunedì 22 aprile 2013

Aziende e geomarketing



La localizzazione come strumento strategico per le imprese.

L’espansione dei mercati e l’allargamento dei confini ha portato ad una dispersione dell’offerta,  il cui messaggio difficilmente riesce a raggiungere in maniera efficace il target obiettivo delle aziende. La segmentazione dei mercati diventa quindi essenziale per riuscire ad aumentare le vendite e ridurre i costi, poiché permette di veicolare l’informazione solo ad un audience concreto, quello che meglio si aggiusta alle caratteristiche del prodotto (o servizio) promosso dall’impresa.


Alla segmentazione del target dal punto di vista geografico è dedicata una specifica branca del marketing denominata geomarketing.  Questo, nello specifico, si occupa dell’elaborazione di dati statistici riferiti al territorio (georeferenziati) per conoscere le relazioni che intercorrono tra le aziende ed il territorio sul quale operano. 

Non bisogna confondere il geomarketing con il marketing territoriale, quest’ultimo infatti, è il cosiddetto marketing “per il territorio” il cui scopo è la programmazione e la realizzazione di tutte quelle azioni per incrementare il valore territoriale di una determinata zona geografica.

Gli elementi essenziali del geomarketing sono dati interni (es. Anagrafiche) ed esterni (es. rilevazioni sul campo e ricerche) all’azienda, software geografici come GIS – Sistema Informativo Territoriale ( utili per l’elaborazione dei campioni) oltre che mappe e cartografie per rappresentare i risultati raccolti.

Le applicazioni aziendali per le imprese sono molteplici, per esempio:


• analizzare la domanda e la concorrenza;
• localizzare i clienti;
• pianificare campagne di volantinaggio e local marketing;
• decidere dove aprire nuovi punti vendita;
• aumentare il traffico di un punto vendita;
• definire le politiche di trade marketing;
• sviluppare o razionalizzare il canale distributivo;
• ottimizzare la rete di agenti / venditori;
• valutare le performance degli agenti / venditori.

La maggior parte delle aziende italiane che investono in geomarketing ne ricavano un immediato beneficio in termini di conoscenza del mercato e ottengono un considerevole vantaggio competitivo verso i concorrenti.

martedì 9 aprile 2013

Consigli su come guadagnare con un sito web



Come scegliere la migliore pubblicità per il proprio sito

In tempo di crisi bisogna essere intraprendenti ed i proprietari di blog e pagine web lo sanno bene. Sono molteplici le azioni che si possono intraprendere per cominciare a generare ingressi grazie al traffico del proprio sito.  Tutte le opzioni attualmente offerte dal mercato sono valide, però risulta palese la necessità di scegliere l’azione da adottare in relazione al tipo di pagina che si amministra.


 La pubblicità pay per click contestuale è sicuramente una delle opzioni più conosciute, Google Adsense ovviamente è la piattaforma più utilizzata. Il pay per click contestuale si basa nella pubblicazione di banner di attività commerciali affini al blog in cui vengono publicizzati. Tutto il contrario se si parla, invece, di pay per click non contestuale. Entrambi i metodi sono molto semplici e soprattutto nel caso di banner contestuali i guadagni sono direttamente proporzionali al traffico del blog o della pagina publisher. 

Un’altro modo per poter guadagnare grazie ad una pagina web è attraverso l’iscrizione a programmi di affiliazione, in questo caso, la transazione avviene secondo il principio del pay per lead. Il guadagno si genera infatti attraverso la promozione dei prodotti o servizi del sito a cui ti affili ed il pagamento avviene per ogni iscrizione o vendita generata.

Se si possiede un sito che registra una buona quantità di traffico, la scelta più semplice è quella di optare per una pubblicità pay per impression. In altre parole il guadagno si basa nel numero di esposizioni al banner che il tuo traffico genererà ossia tante più visite riceverà il blog tanto maggiore sarà il numero di esposizioni.

Per avere la sicurezza di un canone mensile, molti blogger affittano spazi pubblicitari all’interno delle loro piattaforme. Il concetto di base è sempre quello del pay per impression, però trattandosi di uno spazio dedicato è più naturale fissare un canone mensile per esposizioni previste per periodi più lunghi.