lunedì 4 novembre 2013

Perché gli smartphone non sono la scelta migliore per i vostri bambini


 La mania per gli smartphone sta crescendo a passi da gigante e dobbiamo confermare il fatto che siano diventati gli oggetti essenziali della nostra vita. I compiti professionali e personali risultano sempre più facili se vanno eseguiti con l’aiuto dei dispositivi intelligenti. Gli smartphone hanno dimostrato la loro dignità in molti settori tra cui imprese, istruzione, finanze, vendite, medicina, non essendo solo un modo di comunicazione, ma anche un modo di multitasking dove gli utenti possono ascoltare musica, guardare film e video, preparare presentazioni, ed usare diversi strumenti virtuali in grado di gestire i propri impegni professionali. Nel complesso, uno smartphone è un completo e potente personal computer in tasca. 




Ma si pone una logica domanda: uso di smartphone dai ragazzi e bambini può essere buono o meno? E’ un dibattito serio ed entrambe le risposte hanno dei lati positivi e negativi . La tecnologia è una cosa utile e dimostra le conquiste degli esseri umani, ma a volte la tecnologia ci danneggia anche. Se i bambini usano smartphone o altri dispositivi, imparano tante nuove cose che aumentano il loro livello mentale. Ma i telefoni intelligenti hanno anche alcuni svantaggi se sono usati dai bambini e ragazzi.
Oggi milioni di ragazzi utilizzano smartphone per la connessione alle reti sociali, per la scuola e come uno “status symbol”. Android, iPhone e Windows Phone sono molto popolari tra i giovani. L'utilizzo di questi dispositivi per scopo educativo è buono, ma l' uso eccessivo di questi dispositivi rallenta l'efficienza e la produttività dei giovani. E’ la colpa delle reti sociali?
In ogni caso la connettività sociale che è uno dei punti di forza più importanti per tutti i giovani di oggi. Chat, videochiamate e la condivisione dei file è un nuovo modo di intrattenimento ed uno dei migliori modi per restare in contatto con amici e familiari. Si nota che la maggior parte dei giovani spreca perrfino 8 a 10 ore al giorno sul loro smartphone per la chat ed altre attività.

Giocare su smartphone è molto popolare tra gli utenti. Basta nominare Angry Birds, il gioco che ha battuto tutti i concorrenti anche nel settore mobile. Dipendenza da questi giochi è la causa di stress mentale per i bambini piccoli. Giochi di combattimento, giochi di corse e molti altri tipi di giochi provocano violenza, ma è lo stesso come usare il computer. Bisogna sapere che l’utilizzo dei cellulari smartphone dai bambini non è sbagliato, ma il dovere dei genitori è limitarne l’uso o proporre un modello di cellulare a buon prezzo, di quelli considerati non intelligenti, i quali possono anche soddisfare il bisogno di comunicare e giocare i giochi più semplici. Ricordate il famoso “snake”, “bricks” o “Super Mario” che erano i nostri giochi d’infanzia. Alla fine, la scelta di un vecchio cellulare Nokia per i bambini è buona dal punto di vista della durata di batteria.


 Marta De Angelis




lunedì 28 ottobre 2013

Google Glass, realtà aumentata e trasformazione Post-umana: Ecco come la pensa il sociologo canadese Derrick De Kerckhove

Oggi vogliamo condividere con voi questa interessante intervista a Derrick De Kerckhove, uno dei più famosi sociologi dell'ultimo decennio, allievo di Marshall McLuhan.



L'invervista è stata fatta a Lugano, il 5 ottobre, durante la consegna del premio Mobius e tratta il tema della realtà aumentata:

"Qualche anno fa l'ultima frontiera tecnologica sembrava dovesse essere la realtà virtuale. L'augmented reality è un superamento di quella dimensione?

"L'augmented reality, rispetto alla realtà virtuale è meno specializzata, richiede meno attrezzatura e non ti lascia isolato dalla realtà. La realtà virtuale era fondamentalmente la ricostruzione mentale di uno spazio, oggi la realtà aumentata è un ibrido logico nella maturazione della tecnologia. L'aura di cui parlava Walter Benjamin non è più un valore magico dato alla cosa originale, quella dimensione è ora l'aumento cognitivo e partecipativo che le opere d'arte, ad esempio, possono avere. Adesso, abbiamo frigoriferi e cucine che parlano e credo sia stupendo. L'uso dell'oggetto e il rapporto di conoscenza con esso ha la sua compresenza in queste informazioni multimediali in più".

L'AR è una realtà consolidata in alcuni settori specialistici. Quanto manca prima che diventi un fenomeno di massa?

"L'uso nel settore medico è già ampissimo, come nell'ingegneria. All'università di Napoli, presso la facoltà di ingegneria, si creano modelli di vagoni di treni con la realtà aumentata a partire da una modellizzazione che consente di vedere tutti i punti forti e deboli del progetto. Ecco, l'ingegneria aumentata è qualcosa che sono molto felice di avere. Un altro settore è certamente quello dell'arte. Ad esempio, esiste la danza aumentata, dove i corpi vengono 'moltiplicati' in vari modi. C'è una ricchezza di informazioni generalizzata che possiamo aggiungere alle nostre attività umane. La realtà virtuale è superata: Second Life serviva a esternalizzare il nostro immaginario. Era qualcosa di abbastanza primitivo. La realtà virtuale ora è assorbita dentro la realtà aumentata".

Come valuta i Google Glass?

"Fino ad oggi non pensavo di investigare troppo i Google Glass. Oggi però sono tentato, soprattutto per l'aspetto di condivisione relativo al lifelogging. Ci sono ancora tre cose che devono avvenire, in relazione a questo fenomeno: le riprese video devono essere realizzate dal punto di vista dell'occhio, mentre il suono deve passare attraverso l'osso, perché non voglio sentire la mia voce e, in futuro, se incontro una persona che mi piace, potrò condividere quelli che ritengo, ad esempio, i momenti più belli della mia vita".

Non pensa esistano dei rischi concreti per la privacy?

"Ragazzo, scusami, ma Zuckerberg l'ha detto chiaramente: 'Privacy is over'. Non voglio però essere troppo leggero con questa domanda. Sono nato in una cultura dove la privacy contava molto. Ora, quando si impiega più tempo a curare il profilo Facebook che a leggere, penso che ci sia uno squilibrio tra la cultura del sé interiore e quella esterna. Il concetto chiave è l'inconscio digitale, vale a dire tutto quello che si conosce sul tuo conto senza che tu lo sappia. Con i Big Data e le menzogne dei governi come Prism, non abbiamo difesa. Allora ribaltiamo il problema: non parliamo più di privacy, parliamo di costruzione della personalità digitale, che parte dall'inconscio digitale. Bisogna avere la possibilità di accedere questi dati: la giustizia non è il diritto all'oblio, che non è possibile, la giustizia sarebbe poter accedere a tutti i dati sul nostro conto, inclusi quelli medici e criminali. I dati sono nostri. Anche Stefano Rodotà è d'accordo su questo punto. I Google Glass e i Big Data aumentano questo rischio. Le persone non hanno ancora ansia nei confronti di questo problema, ma l'interesse inizia a crescere. Il fascismo digitale è una possibilità concreta sul piano politico e potrebbe essere anche peggio del fascismo meccanico, che abbiamo conosciuto in passato. Vengono fatti anche esperimenti sul controllo della mente di un'altra persona attraverso la Rete. Questo è pericoloso".

Siamo vittime di un information overload? Quali sono le conseguenze dell'essere costantemente connessi tramite gli apparecchi elettronici?

"Ci sono argomenti pro e argomenti contro. Penso che l'esternalizzazione delle nostre funzioni cognitive esista veramente, come quando scattiamo foto per 'vedere veramente' quello che abbiamo davanti agli occhi. Lo facciamo tutti: invece di prendere appunti su qualcosa, scattiamo una foto. C'è sicuramente una perdita da questo punto di vista. Ho letto alcuni psicologi americani che hanno studiato a lungo termine delle classi di scuola per vedere fino a che punto gli studenti erano capaci di riconoscere e interpretare la fisionomia. Sembra che effettivamente ci sia una perdita nell'interpretazione delle espressioni del viso".

Marshall McLuhan diceva che i media erano estensioni del nostro corpo. Ora, sempre più spesso, indossiamo i gadget sul nostro corpo. Quanto è cambiato il nostro rapporto con la tecnologia e i media?

"Siamo già cambiati, e penso che il responsabile sia l'elettricità. McLuhan avrebbe detto che alla base di tutto c'è la presa di potere dell'elettricità sul corpo e sulla mente dell'uomo. La cultura è globalizzata ed è stata l'elettricità a causarlo. La coesione sociale che ne scaturisce, grazie anche al Web 2.0, diventa a metà automatizzata, ma necessita di una nuova etica, basata su principi di rappresentazione del sé e della società, di cui abbiamo grande bisogno, ma che non è ancora maturata".

Ma McLuhan cosa avrebbe detto dei Google Glass?

"Marshall McLuhan diceva che dentro la tecnologia c'era il diavolo. Era contro anche ala televisione. Lui era un uomo del libro e della cultura alfabetica. L'ha detto nel 1962, il lo chiamo il 'decalogo di McLuhan': 'Il prossimo medium, qualunque sarà, potrebbe essere l'estensione della nostra coscienza. Comprenderà la televisione, come suo contenuto, non per il suo ambiente e trasformerà la televisione in una forma forma d'arte. Questo è YouTube. E ancora: 'Potrà essere un medium di comunicazione e ricerca' - Internet, anche se McLuhan è morto nell'80. 'Renderà obsolete le organizzazioni bibliotecarie', e questi sono i tag. E, infine, per McLuhan, questo nuovo medium avrebbe beneficiato del talento enciclopedico di tutti noi, il che è Wikipedia. E, infine, era convinto avrebbe creato un nuova economia. Non era in favore di tutto questo, pur avendolo capito già nel 1962"."

(Fonte Wired Italia)



lunedì 7 ottobre 2013

Blogger: 4 consigli per guadagnare attraverso un Network di Affiliazione



Utilizzare un Network di affiliazione significa avere la possibilità di entrare in contatto con centinaia di advertiser che hanno la necessità di effettuare un cospicuo investimento per incrementare il traffico in entrata sul proprio Website così da generare più vendite, se sono portali di E-Commerce, oppure aumentare la popolarità del Sito Web. 



Ma quindi, è possibile guadagnare dal traffico generato sul proprio blog o sito web? Ebbene sì!

Una indagine di settore condotta da Technorati Media nei primi mesi del 2013 rivela che almeno l’80% del campione intervistato riesce a guadagnare fino ad 8.000 dollari mentre i più popolari che possiamo definire “Influencer” riescono ad avere un ritorno di circa 30.000 dollari.

Come fare per aumentare il guadagno dal proprio blog?

1.       Curare i contenuti del proprio blog per far sì che siano sempre interessanti per il proprio target-audience. Devono essere unici e di qualità e di almeno 300/400 parole con l’inserimento di un link di approfondimento utilizzando come anchor-text una keyword che sia importante ed attinente al proprio blog. Questa è un’azione di SEO offpage, importante per migliorare l’indicizzazione del blog sui motori di ricerca così da guadagnare maggiore traffico.

2.       Utilizzare le piattaforme Social (Facebook e Google Plus) per condividere i post scritti sul blog. L’utilità strategica di quest’azione è derivata da un duplice motivo: viralizzare i contenuti e ottenere più follower e aumentare l’indicizzazione sui motori di ricerca.

3.       Scegliere banner pubblicitari attinenti al proprio blog. Aderire alle campagne pubblicitarie inerenti alla categoria del proprio blog in modo da massimizzare i risultati. Maggiore concordanza c’è tra il blog e le inserzioni pubblicitarie e più l’utente finale sarà interessato ai banner pubblicitari che visualizza.

4.       Ricordarsi di inserire sempre un Pixel di tracciamento. Un Network di affiliazione, tra le funzionalità ed i servizi che offre ai proprio affiliati, predispone dei sistemi di tracciamento ad hoc per i publisher (ossia dei proprietari di blog e siti web). Un pixel di tracciamento è utilizzato principalmente per effettuare un tracking degli utenti che accedono nel blog e cliccano sul banner in modo da tracciare le conversioni effettuate ed avere una visione completa di quanto si sta guadagnando.

mercoledì 18 settembre 2013

Come funziona un Network di Affiliazione?

Quali sono le strategie competitive da utilizzare per massimizzare il guadagno? Scopriamo questo mondo insieme:



Nell’arco dell’ultimo decennio il Web Marketing ha subito  strutturali cambiamenti : la rivoluzione del Web 2.0 ha modificato il paradigma della comunicazione digitale e le logiche di promozione e  vendita online percependo sempre più un approccio Social e di relazione one-to-one con l’utente finale. Con l’avvento dei blog e dell’utente Prosumer (producer-consumer) Il Network di affiliazione si è trasformato in un potente mezzo di comunicazione per la promozione di prodotti e servizi. 


 Ma come funziona? Chi può utilizzarlo? E per cosa?

Il Network di affiliazione è una piattaforma d’intermediazione per far entrare in contatto fra di loro Webmaster o Blogger (denominati publisher) con le società (advertiser) che vogliono utilizzare il sistema reticolare del network per diffondere campagne display – di comunicazione visuale – attraverso dei banner pubblicitari.  Il valore ottenuto da questa triplice collaborazione è quantificabile a livello di ROI per gli Advertiser e di vera monetizzazione per i Publisher. Attraverso dei sistemi di tracciamento affidabili, tecnicamente definiti Pixel di tracciamento, messi a disposizione dalla piattaforma, tutte le campagne display hanno la peculiarità di essere monitorate in tempo reale.

Il modello di business varia dalla tipologia di campagna attivata dalla società advertiser e possono essere campagne a: Cost per Click (CPC),  Cost per Lead (CPL), Cost per Action (CPA).

Le campagne a Cost per Lead o a Cost per Action sono quelle remunerate meglio perché portano alla società advertiser una reale vendita o una reale acquisizione di un nuovo utente. Il guadagno può partire da pochi euro fino a centinaia di euro per ogni contatto o cliente portato. Per quanto riguarda le campagne a Cost per Click, utilizzate molto nei decenni passati, lo scopo finale è aumentare la Brand Awarness, ossia l’accrescimento della conoscenza della marca,  della società promotrice della campagna e il guadagno si aggira a pochi centesimi di euro per ogni click effettuato dall’utente sul banner pubblicitario.

Come guadagnare con un blog attraverso il Network di Affiliazione?

E’ consigliabile inserire banner pubblicitari che siano attinenti al proprio blog quindi, ad esempio, se trattate il tema delle automotive inserire pubblicità di auto o servizi associati ad essi vi farà avere un guadagno maggiore e più veloce.  Potete parlare del vostro “sponsor” inserendo post ad hoc per valorizzare e contribuire alla generazione di Lead.

Secondo una recente indagine 2013 promossa da IAB Italia e condotta da AdEx Benchmark il settore dell’ Online Advertising è cresciuto nel 2012 di +11,5% pari a 24,3 miliardi di euro. Entrando specificatamente nella fetta Display ADV la crescita ha toccato quasi il 10% pari a 7,8 miliardi di euro, questo grazie a differenti fattori: le campagne sono misurate e tracciate meglio, semplificazione dell’acquisto di spazi pubblicitari attraverso piattaforme, come i Network di affiliazione, portali per gestire e monitorare le campagne di comunicazione visuale. 

Per maggiori informazioni, clicca qui

lunedì 19 agosto 2013

Google ha brevettato il nuovo sistema di tracciamento per la realtà aumentata. In che cosa consiste? Come cambierà l'advertising digitale?

La realtà aumentata non è più fantascienza: tra meno di un anno, più precisamente tra novembre e dicembre 2013 diventerà accessibile a tutti perché verrà lanciato sul mercato un nuovo prodotto di tecnologia avanzata, i famosi occhialini di Google, i Google Glass.

Al costo di 600$ si potranno utilizzare queste lenti per scoprire un nuovo modo di percepire la realtà. Nei prossimi anni il nostro stile di vita verrà nuovamente stravolto e inizieremo a vivere in quel "futuro" raccontato nel cinema del secolo scorso.

Il modello di Business di Google, come molti sapranno, è basato in gran parte dalla fetta "advertising", ossia la vendita di spazi pubblicitari all'interno del motore di ricerca. Google, settimana scorsa, ha deciso di "portarsi avanti" brevettando un nuovo metodo di tracciamento, chiamato "Pay Per Gaze", per monitorare lo sguardo degli utenti al fine di registrare le impression oculari. Attraverso questo sistema le campagne di advertising pubblicitarie verranno pagate "per gaze", per quante volte lo sguardo dello User si poserà sull'annuncio/banner preso in esame.

Questo metodo potrà essere anche utilizzato anche per la cartellonistica pubblicità stradale, vetrine etc. al fine di avere dati statistici sull'andamento delle campagne pubblicitarie. I più critici potrebbero definire questi Google Glass come una più evoluta forma di controllo dei consumi e degli stili di vita ma Big G ha più volte ricordato che le leggi e le normative sulla privacy non verranno travalicate.